30.01.2023
PRODOTTI A BASE VEGETALE? TRA LE SOLUZIONI CONTRO L’AUMENTO DEI GAS SERRA

PRODOTTI A BASE VEGETALE? TRA LE SOLUZIONI CONTRO L’AUMENTO DEI GAS SERRA

Il sistema alimentare è responsabile del 26% delle attuali emissioni globali di gas serra (vedi grafico seguente), quasi il doppio delle emissioni causate dal settore dei trasporti:

 

Se entro il 2035 – come indicano numerosi studi prospettici – riusciremo a modificare di circa il 10 per cento l’apporto di proteine consumando più prodotti a base vegetale, “vedremo una riduzione di 0,85 gigatoni di CO2 equivalente a livello mondiale entro il 2030, pari alla decarbonizzazione del 95% dell’industria dell’aviazione”.

Questa la tesi dello studio The Untapped Climate Opportunity in Alternative Proteins (qui pdf completo), realizzato da Boston Consulting Group, società internazionale di consulenza aziendale, in collaborazione con Blue Horizon, al termine di un’indagine condotta su un panel rappresentativo di consumatori di 7 grandi Paesi: Cina, USA, UK, Francia, Germania, Spagna, Emirati Arabi Uniti.

Rispetto ad altre soluzioni come volare di meno o l’adeguamento green il parco immobiliare esistente, scrivono gli autori, “gli impatti economici e individuali per i consumatori derivanti da questa scelta alimentare sono relativamente modesti”. I consumatori lo sanno: “Oltre il 30 per cento di loro ritiene che avere un impatto positivo sul clima sia la ragione principale per passare alle proteine a base vegetale”. E, concludono gli autori, hanno pienamente ragione.

Secondo lo studio, un dollaro investito nello sviluppo di alimenti a base vegetale determina una riduzione dei gas serra almeno tre volte superiore” a quella che può ottenere un dollaro investito per diminuire l’impatto ambientale di altri settori economici ad alte emissioni. Nel grafico che segue, il confronto specifico con alcuni di questi: ad esempio, il beneficio per l’ambiente di un dollaro investito in prodotti Plant-Based è 7 volte superiore a uno investito nell’edilizia verde (edifici coibentati e pannelli solari) e ben 11 volte superiore rispetto a un dollaro investito nell’auto elettrica.

Credit foto: Zoe Schaeffer su Unsplash