20.07.2023
La dieta a base vegetale fa bene al cuore

La dieta a base vegetale fa bene al cuore

“Le diete plant-based hanno il potenziale per ridurre il rischio delle malattie cardiovascolari”. Questa la conclusione dell’importante studio Vegetarian or vegan diets and blood lipids: a meta-analysis of randomized trials, uscito a fine maggio 2023 sull’European Heart Journal, l’autorevole rivista internazionale della Società Europea di Cardiologia (ESC) pubblicata dalla Oxford University Press.

Lo studio, firmato da Caroline A Koch, Emilie W Kjeldsen e Ruth Frikke-Schmidtdel del Rigshospitalet di Copenhagen, esamina 30 studi che negli ultimi quarant’anni hanno valutato l’effetto delle diete a base vegetale, paragonato a quello delle diete onnivore, sul colesterolo totale, su quello “cattivo” o LDL, sui trigliceridi e sull’Apolipoproteina B (ApoB) che favorisce il trasporto di grassi e colesterolo che si mantengono nei vasi.

Grazie ai plant-based, meno colesterolo e meno aterosclerosi

A spingere le ricercatrici danesi allo studio è stata la consapevolezza, ribadita dall’OMS, che “ogni anno 18 milioni di persone muoiono nel mondo per malattie cardiovascolari (prima causa di decessi)”, e che il principale fattore scatenante di queste malattie “è l’aterosclerosi, una condizione che avanza nel corso della vita fino alla comparsa di patologie cliniche”.

Ebbene, come indica l’infografica seguente, lo studio dimostra che una dieta a base vegetale porti a un’apprezzabile riduzione del colesterolo totale (-7%), del colesterolo lipoproteico a bassa densità (-10%) e dell’apolipoproteina B (-14%). E lo dimostra invariabilmente – qui la novità – qualunque siano le caratteristiche dei partecipanti: età, geografia, stato di salute, ecc. Nessun effetto apprezzabile, invece, si riscontra sul livello dei trigliceridi nel sangue.

Le diete a base vegetale realizzano il modello “One Health”

Se, come scrivono le autrici, “le diete a base vegetale stanno diventando sempre più popolari a causa della crescente attenzione per l’ambiente”, oggi è possibile concludere, con piena fondatezza scientifica, che esse hanno un effetto positivo anche sulla salute umana.

È l’ennesima riaffermazione dell’approccio “One Health”, basato sul riconoscimento che “la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema siano legate indissolubilmente”, come afferma il nostro Istituto Superiore di Sanità. Un approccio riconosciuto ufficialmente non solo dal Ministero della Salute italiano, ma “dalla Commissione Europea e da tutte le Organizzazioni internazionali”.