26.09.2023
Cibo e sostenibilità: le intenzioni degli italiani

Cibo e sostenibilità: le intenzioni degli italiani

Quanta attenzione dedicano i consumatori italiani alle conseguenze ambientali delle proprie scelte alimentari? A questa domanda risponde, con un approccio scientifico senza precedenti nel nostro Paese per ampiezza e profondità, lo studio Sustainability Perception of Italian Consumers: Is it Possible to Replace Meat, and What Is the Best Alternative?, uscito il 5 settembre 2023 sulla rivista internazionale Nutrients, che pubblica contributi scientifici nel campo della nutrizione umana.

Come spiegano gli autori, provenienti dal CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) e dall’Università di Roma Tor Vergata[1], lo studio prende in esame un gruppo di 815 persone rappresentative della popolazione adulta italiana per sesso, età e area geografica. E indaga la loro consapevolezza sul rapporto fra cibo e sostenibilità e la reale disponibilità a soddisfare il proprio fabbisogno proteico con alimenti diversi dalla carne animale.

Ecco alcune conclusioni relative, in particolare, ai prodotti a base vegetale.

7 consumatori su 10 vogliono un’alimentazione più sostenibile

  • Quali la metà (45%) dei rispondenti non sono consapevoli delle conseguenze sull’ambiente delle loro scelte alimentari e considerano la carne un elemento importante del loro regime alimentare, spesso considerato non sostituibile.
  • A tempo stesso, 7 intervistati su 10 esprimono la volontà di compiere scelte alimentari più sostenibili, riducendo lo spreco domestico (79%), mangiando più frutta e verdura di stagione (76%), consumando più cibi e bevande vegetali (63%). E il 41% si dice disposto a spendere di più per acquistare cibo sostenibile.

Alimenti tipici della dieta mediterranea (84% legumi, 82% uova e 77% pesce) sono indicati come le fonti proteiche preferite al posto della carne animale.

  • Relativamente ai prodotti innovativi, la preferenza va ai prodotti a base vegetale con ingredienti non OGM. Seguono, a distanza, i prodotti plant-based da ingredienti OGM, la carne coltivata e gli insetti e derivati.

“Al di là della percezione dell’importanza della carne da parte del consumatore Italiano – concludono gli autori – esiste uno spazio per la sua riduzione proponendo altri cibi già presenti nella dieta mediterranea”.

[1] Vittoria Aureli, Alessandra Nardi, Nadia Palmieri, Daniele Peluso, Jacopo Niccolò Di Veroli, Umberto Scognamiglio e Laura Rossi.